Un nuovo dipinto per Palazzo Ducale

La collezione di dipinti del Complesso Museale di Palazzo Ducale di Mantova si arricchisce di una nuova acquisizione. Si tratta di un’opera del pittore settecentesco Francesco Maria Raineri, detto lo Schivenoglia, noto per la sua pennellata “mossa e vibrante” che gli valse nel 1753 la nomina di primo direttore dell’Accademia di Pittura istituita da Maria Teresa d’Austria. Il dipinto, di ampie dimensioni e originariamente concepito per essere collocato a soffitto, è stato acquisito dal MiBACT che ne ha evitato così l’uscita dall’Italia: sarà dunque esposto a Palazzo Ducale nella cui collezione già esiste un San Giuseppe appare a santa Teresa e a san Pietro d’Alcantara, con la beata Chiara Maria della Passione e un angelo (1750 ca.) dello stesso autore. La tela sarà collocata nel Camerino dei Mori, non prima di essere sottoposta a un adeguato intervento conservativo.

La scheda a cura di Stefano L’Occaso
Francesco Maria Raineri, detto lo Schivenoglia, Nettuno su cavalli marini; olio su tela, cm 238×164, 1745 ca.

L’opera spetta a Francesco Maria Raineri, detto lo Schivenoglia, poiché nato a Schivenoglia, in provincia di Mantova, il 2 febbraio 1676. La carriera dell’artista s’incentra nella città che era stata dei Gonzaga e il pittore si distinse per una pittura estrosa e caricaturale, con figure deformate e con esiti quasi grotteschi. Lo Schivenoglia fu particolarmente apprezzato per le sue Battaglie, i suoi Ritratti e per i soggetti profani, per la sua pittura spigolosa e arguta, che gli valse anche riconoscimenti ufficiali. Nel 1752 fu istituita, per concessione dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, l’Accademia di pittura, scultura e architettura di Mantova, della quale il primo direttore fu nel 1753 proprio lo Schivenoglia, alla cui morte successe Giuseppe Bazzani. La caratura del maestro è tale che la critica ha suggerito confronti con la produzione mitteleuropea: in particolare si è voluta leggere in questo pittore un’anticipazione di Paul Troger e di Franz Maulbertsch. Le collezioni pubbliche conservano rarissime opere dell’artista, il cui corpus spazia principalmente tra collezioni private ed edifici ecclesiastici. Inoltre, il Complesso Museale di Palazzo Ducale conservava sino a oggi, nelle sue collezioni, solo una pala d’altare dell’artista; il Museo Diocesano della città conserva due dipinti, provenienti dalla parrocchiale di Serravalle a Po, e un piccolo ex voto che gli è stato attribuito. Non ci sono altre sue opere in collezioni pubbliche e inoltre sono completamente assenti opere di soggetto profano, ossia quelle che meglio caratterizzano la sua briosa produzione e per le quali il pittore era celebre. La tela con Nettuno su cavalli marini fu un plafone da soffitto e la sua cronologia si può fissare attorno al 1745.

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