Castello di San Giorgio "monumento vivo"

Lo sapevate che il Castello di San Giorgio è un "monumento vivo"?

Gli edifici e monumenti storici non possiedono solo un valore storico e artistico, ma possono diventare rifugio di diverse specie di popolazioni faunistiche: rettili (gechi e lucertole), chirotteri e uccelli trovano siti idonei per la nidificazione e la riproduzione nelle numerose cavità e nicchie presenti su queste antiche costruzioni. Da qui nasce il termine "monumento vivo", vera e propri attestazione assegnata al Castello di San Giorgio nel 2015 da parte del Gruppo Rondoni Italia e Gruppo Ricerche Avifauna Mantovano per celebrare la valenza naturalistica del monumento con almeno cinque specie di uccelli nidificanti e una importante colonia di pipistrelli miniotteri.

Si accettano volentieri fotografie dei vostri "avvistamenti" !

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I Pipistrelli dei Gonzaga (specie Miniottero)
Dal 2012 il Gruppo Speleologico Mantovano e gli esperti dell’Università dell’Insubria, grazie all’impagabile sostegno del personale del Complesso Museale di Palazzo Ducale (MiBAC), monitorano nei sotterranei del Castello di San Giorgio una colonia di pipistrelli della specie Miniottero, per garantirne la conservazione e studiarne il comportamento. Anche una equipe di esperti dell’Università di Bologna è coinvolta nello studio dei parametri ecologici specifici di questa aggregazione insolita. Si tratta di un rifugio temporaneo dove le femmine si aggregano prima di trasferirsi nei siti riproduttivi, al momento non ancora conosciuti; la specie è infatti sedentaria in alcune zone meridionali dove il clima risulta essere mite, mentre può compiere spostamenti stagionali anche importanti laddove il clima sia meno favorevole. Specie troglofila, legata ad ambienti di grotta, il Miniottero presenta consistenze numericamente maggiori nel centro e nel sud Italia. Si nutre in prevalenza di Lepidotteri (farfalle e falene) e talvolta anche di bruchi e ragni. Come tutti i pipistrelli, il Miniottero può arrivare a vivere molti anni, l’età massima accertata è infatti di 16 anni. Il Miniottero è considerato Vulnerabile (VU) dalla Lista Rossa dei Vertebrati Italiani a causa del declino della popolazione dovuto principalmente al disturbo negli ambienti di rifugio. La colonia cittadina di Palazzo Ducale è stata inserita inoltre in un importante piano di monitoraggio regionale che permetterà di acquisire nuove e fondamentali informazioni circa la colonia stessa, al fine di poterla quindi tutelare nella maniera maggiormente appropriata. La colonia di Mantova, presente sotto il Castello di San Giorgio risulta essere quindi un prezioso tesoro vivente da tutelare e valorizzare.

Rondone comune (Apus apus): specie migratrice presente a Mantova da fine marzo a metà luglio; presso il Castello di San Giorgio e sotto il portico di Palazzo Ducale sono presenti importanti colonie riproduttive. I rondoni trascorrono l'inverno in Africa tropicale e passano l'intera vita in volo dove sono in grado di cacciare, bere, dormire e addirittura accoppiarsi. Soltanto durante la cova e l'allevamento dei nidiacei interrompono il loro lungo volo e in questa delicata fase del ciclo biologico necessitano di cavità e anfratti (sottocoppi dei tetti, buche pontaie e qualsiasi altro tipo di nicchia) ancora abbondanti sugli edifici storici.
Nutrendosi esclusivamente di insetti catturati al volo questa specie risulta estremamente utile per controllare le popolazioni di insetti nocivi: in una sola imbeccata portata ai nidiacei possono essere presenti dalle 10 alle 1000 prede.
Durante tutto il mese di giugno Piazza Sordello è teatro di spettacolari voli sociali, detti "caroselli" o "screaming parties". Di prima mattina e al tramonto i rondoni nidificanti e gli immaturi nati nell'anno precedente, giunti dall'Africa per visitare i siti riproduttivi, si inseguono emettendo i caratteristici stridii. Tale fenomeno sembra avere un significato sociale ma la sua funzione non è ancora del tutto chiarita.

Codirosso spazzacamino (Phoenicuros ochruros): piccolo passeriforme che deve il nome ai colori del maschio il quale presenta un piumaggio nero fuliggine su tutto il corpo, ad eccezione della coda rossa, che viene continuamente agitata quando esso si posa. Diversi individui trascorrono l'inverno presso il Castello di San Giorgio, e almeno una coppia vi nidifica. Durante la stagione riproduttiva diventa più elusivo ma la sua presenza è rivelata dal canto aspro e acuto. La sua dieta è insettivora, depone 4-5 uova in piccoli anfratti nella roccia o appunto sfruttando le nicchie presenti sugli edifici.

Storno (Sturnus vulgaris): passeriforme di media taglia, a tutti noto per le spettacolari aggregazioni autunnali che possono contare migliaia di individui. In epoca riproduttiva (aprile-giugno) le coppie scelgono una cavità per nidificare; alcune buche pontaie del Castello offrono le caratteritiche ideali e diverse coppie di storno si riproducono con successo. Specie estremamente confidente, è facile osservarli raccogliere insetti nei prati attorno al fossato e udire le grida dei nidiacei imboccati dagli adulti.

Passera d'Italia (Passer italiae) e Passera mattugia (Passer montanus): specie residenti (stanziali) e granivore, la prima presenta dimorfismo sessuale (il maschio ha il capo marrone e il sottogola nero, la femmina è omogeneamente grigio-marrone), la seconda non presenta differenze di piumaggio tra i sessi. Entrambe nidificanti nelle cavità del Castello e sotto i coppi del Portico della Cavallerizza, si nutrono di semi ed effettuano in genere due covate annue. Da diversi anni le popolazioni italiane sono in calo ma diverse coppie ancora nidificano presso il Castello di San Giorgio.

Picchio muraiolo (Tichodroma muraria): passeriforme tipico delle pareti rocciose alpine, ove nidifica, esso trova un habitat ideale per trascorrere l'inverno presso le mura del Castello di San Giorgio. Qui è osservato regolarmente almeno dal 2011: vi giunge in Ottobre per ripartire a Marzo alla volta delle aree riproduttive. Si muove agilmente in verticale lungo le pareti grazie alle lunghe unghie ricurve e col becco, anch'esso leggermente incurvato, sonda ogni piccolo anfratto alla ricerca di insetti, aracnidi e loro uova.

Taccola (Corvus monedula): passeriforme di grandi dimensioni appartenente alla Famiglia dei corvidi, originariamente legato a pareti rocciose naturali. Da secoli ha imparato a sfruttare gli edifici costruiti dall'uomo ch offrono cavità adatte alla nidificazione, tra cui le buche pontaie presenti sul Castello di San Giorgio e altre torri della città di Mantova. La taccola è una specie stanziale, la sua dieta è onnivora ed è una importante alleata nella lotta biologica al piccione in quanto ne occupa potenziali siti di nidificazione e preda uova e nidiacei. Caratteristici i forti richiami emessi durante i  voli di gruppo.

 

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