Segni d'Infanzia XII Festival teatro arte spettacolo

Anche quest'anno i Servizi Educativi del Museo di Palazzo Ducale propongono un nuovo percorso didattico tematico in occasione del Festival internazionale del Teatro per l'Infanzia, che si terrà a Mantova dal 28 ottobre al 5 novembre 2017.

ISABELLA CHIOCCIOLINA è il titolo del percorso ideato da Renata Casarin e Lara Zanetti e condotto da Arianna Maiocchi e Lara Zanetti per far scoprire ai bambini dai 6 ai 14 anni la storia di Isabella d'Este, che trasferendosi da Ferrara a Mantova, porta con sè la sua "casa": un bagaglio di cultura che approfondisce alla corte del marito dedicandosi allo studio e alle pratiche artistiche.

Nel laboratorio didattico, dopo aver visitato gli spazi isabelliani, i bambini costruiranno un pop-up con la casetta di “Isabella chiocciolina”.

Durata: 120 minuti

Mercoledì 1, sabato 4 e domenica 5 novembre alle ore 10.00 e alle ore 15.00

Giovedì 2 e venerdì 3 novembre alle ore 10.00

Prenotazioni alla biglietteria di Segni d'Infanzia: tel. 0376 1514016, online www.vivaticket.it/ita/festival

 

 

IL VIAGGIO CON LA CASA APPRESSO

La mia casa mi dice: “Non lasciarmi, perché è qui che dimora il tuo passato”.
E mi dice la strada: “Vieni e seguimi, perché sono io il tuo futuro”.
E io dico alla casa e alla strada: “Non ho passato né futuro. Se resto c’è un andare nel mio rimanere; se vado, c’è un restare nel mio andarmene.
(Khalil Gibran)

Il guscio della chiocciola è una casa portatile, nella cui immagine possiamo proiettare l’attaccamento di Isabella d’Este alla città natale e alla propria famiglia d’origine, che non esitò però ad abbandonare per ricoprire un nuovo ruolo, quello di moglie e di marchesana, al fianco di Francesco II Gonzaga. Mantova l’accolse festosa nell’inverno del 1490, quando sbarcò dal bucintoro all’inizio di un percorso esistenziale prospero di  incontri e di tappe importanti. La figlia del duca di Ferrara, desiderosa di conoscenza e grande appassionata d’arte, si dilettò assai nella lettura quale veicolo per raggiungere mondi lontani e culture diverse dalla propria, per compiere un affascinante cammino alla scoperta dell’ignoto, di quanto ancora non appreso. Tale propensione della principessa estense è altresì confermata dai dipinti raffiguranti lontane città che ella volle eseguiti sotto una delle logge aperte sul Cortile d’Onore di Corte Vecchia, insieme alla propria, indimenticabile, Ferrara.

La figlia di Ercole d’Este non rinunciò alla presenza nelle proprie stanze dello stemma degli estensi. Per l’emblema araldico del padre manifestò profondo attaccamento: i colori della sua casata furono impiegati per decorare i soffitti lignei intagliati e montati negli appartamenti in cui dimorava.

L’iscrizione latina che aggira il Giardino Segreto descrive i momenti più eclatanti nell’esistenza di Isabella, che così si dichiara nipote del re di Napoli Ferrante d’Aragona, presso il quale trascorse piacevoli momenti nell’età infantile, figlia e poi sorella di coloro che ebbero il titolo di duchi a Ferrara, (Ercole e Alfonso suo fratello), infine moglie e madre di principi Gonzaga.

Come Isabella d’Este dimostra, non si viaggia soltanto per visitare monumenti, musei, templi o palazzi. Non si viaggia unicamente per attraversare paesaggi o esperire condizioni naturali ancora sconosciute. Si viaggia per apprendere mondi interiori: nei ristagni della mente, negli intimi grovigli che stringono il cuore. Intraprendere un viaggio  significa procedere, mettere un passo davanti all’altro per spostare l’orizzonte un po’ più in là, ancora un po’ più avanti per ridisegnare ogni volta i sempre angusti confini personali.

 

 

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