Il Polittico di Cima da Conegliano

Riapre tutti i mercoledì di luglio su appuntamento la mostra dedicata alle nuove acquisizioni di Palazzo Ducale, al piano terra del Castello di San Giorgio. La novità è che - all'interno della stessa mostra - è esposta la grande pala del pittore veneto Cima da Conegliano. La storia dell'opera riflette le travagliate vicende dell’Istria, regione che, dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, passò dall’Italia all’ex-Jugoslavia, quindi all’attuale Slovenia. L'opera è stata oggetto di un lungo e accurato intervento di restauro ad opera della ditta Archè Restauri, Parma.

Le modalità di visita sono semplici: ogni mercoledì la visita sarà su accompagnamento con partenza a orari fissi presso punti di ritrovo stabiliti, in gruppi da 12 persone (mattino 9.30 / 10.30 / 11.30 / 12.30 e pomeriggio 14.30 / 15.30 / 16.30 / 17.30), con il possesso di regolare biglietto (anche solo Corte Vecchia). È gradita la prenotazione tramite call center al 333 4910543 attivo ogni martedì ore 10-12 e venerdì ore 10-12.

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Il polittico decorava in origine l’altare maggiore della chiesa di Sant’Anna a Capodistria. Sebbene siano andate perdute la firma dell'autore e la data (1513), un tempo leggibili nel cartiglio posto alla base del trono della Vergine, un documento ci permette di ricostruire le vicende dell’opera. Il 18 aprile 1513 il pittore Cima da Conegliano si impegnò con i frati francescani osservanti del convento di Sant’Anna a Capodistria a eseguire l’opera; lo stesso giorno fu sottoscritto il contratto con l’intagliatore Vettor da Feltre per la struttura lignea che inquadra le tavole dipinte.

Al centro del polittico è la Madonna in trono con il Bambino, accompagnata da angeli in preghiera e angeli musicanti. Ai lati sono visibili Sant’Anna e Santa Maria Maddalena, a sinistra, e San Gioacchino e Santa Caterina, a destra. Nell’ordine superiore si trovano, partendo da sinistra, Santa Chiara, San Francesco, San Girolamo e San Nazario, quest’ultimo reggente in mano un modello della città di Capodistria (Koper). Infine, nella cuspide è inserita la tavola con Cristo benedicente tra san Pietro e sant’Andrea, sormontata dalla raffigurazione della colomba dello Spirito Santo. Gli elementi lignei mostrano candelabre e motivi ripresi dall’antico, tipici del Rinascimento.
In quest’opera Cima da Conegliano rivela la sua maestria nel riprodurre con estrema cura la superficie delle cose, nonché nell’infondere un sentimento di profonda religiosità ai personaggi sacri raffigurati.

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L’intervento di restauro (Arché Restauri, Parma) ha interessato le tavole dipinte e l’apparato decorativo, architettonico e strutturale della pala. Il sistema di ancoraggio delle tavole aveva impedito i naturali movimenti del legno, portando a evidenti sollevamenti nella pellicola pittorica. Anche l’apparato decorativo delle cornici presentava diversi distacchi. Dopo aver messo in sicurezza i sollevamenti, l’intero polittico è stato completamente smontato. Si è proceduto alla rimozione dei depositi e alla disinfestazione delle tavole. La lamina d’oro è stata fatta aderire nuovamente agli strati di preparazione, eliminando le vernici per riportare a vista la naturale brillantezza dell’oro. Si è deciso di reintegrare solo le lacune maggiori, mentre le piccole mancanze non sono state ripristinate.

La tavole dipinte sono state lasciate in ambiente a umidità controllata per distendere le fibre del legno e far riaderire la pellicola pittorica. Sul retro delle tavole di dimensioni maggiori sono state ripristinate, nelle loro sedi originali, le traverse che fungono di elemento di sostegno del supporto. Le piccole lacune sono state stuccate e reintegrate pittoricamente e infine è stata stesa una vernice protettiva su tutta la superficie pittorica. Il polittico è stato rimontato su una nuova struttura di sostegno, prestando attenzione a non vincolare troppo rigidamente le tavole che sono state pannellate per rendere gli scambi termo-igrometrici più graduali.

 

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