Prima dei Celti: gli Etruschi tra Alpi e Mediterraneo

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia (19-21 giugno 2020) il Museo Archeologico Nazionale di Mantova presenta per la prima volta al pubblico uno dei suoi reperti più preziosi: la spada celtica di Medole. I Celti, che i Romani chiamavano anche Galli, erano una popolazione originaria dell’Europa centrale. Intorno al 388 a.C. alcune tribù valicarono le Alpi attirate dalle ricchezze della penisola italiana, che ben conoscevano grazie a secoli di scambi commerciali. In seguito all’invasione, nella regione compresa tra Bergamo, Brescia e Mantova si stabilì la tribù dei Cenomani, che vi abitò fino alla sua progressiva romanizzazione.

Ma quali genti occupavano il territorio mantovano prima del 388 a.C.?

Gli Etruschi, provenienti dall’odierna Toscana, iniziarono a insediarsi gradualmente nella pianura padana a partire dal IX sec. a.C., epoca a cui risale la fondazione di Felsina (Bologna).
Una seconda ondata colonizzatrice, nel VI sec. a.C., portò alla nascita dell’abitato del Forcello (Bagnolo S. Vito – MN), sorto sulle sponde di un antico lago formato dal corso del Mincio.
La città si trovava al centro di una vasta rete di traffici internazionali e prosperò quindi grazie al commercio. Via fiume era infatti in collegamento diretto con i porti adriatici di Adria e Spina, dove approdavano mercanti provenienti dai paesi del Mediterraneo. Si trovava inoltre all’estremo lembo settentrionale dei domini etruschi, al confine con le terre dei Veneti, dei Reti e dei Celti della cultura di Golasecca che, prossimi ai passi alpini, svolgevano il ruolo di tramite con i principi celti dell’Europa centrale.

Nel corso degli anni, gli archeologi dell’Università degli Studi di Milano hanno portato alla luce numerosissimi reperti “esotici”, che si aggiungono ai ritrovamenti segnalati alle autorità da attenti scopritori locali. Grazie alle loro scoperte sappiamo che, dall’isola greca di Rodi, arrivavano unguenti e profumi, contenuti in raffinate ampolle di vetro colorato (fig. 2). I migliori vini del mar Egeo erano serviti in vasi e coppe in ceramica prodotti nell’Attica, la regione di Atene. Dal Mediterraneo orientale provenivano inoltre gioielli preziosi, come lo scarabeo in diaspro utilizzato da uno degli abitanti del Forcello come sigillo personale (fig. 3).

gea fig2 balsamario low gea fig3 scarabeo low

Talvolta si trovano anche oggetti più inconsueti, come una bambolina di terracotta che aveva braccia e gambe snodabili (fig. 4), fabbricata nella città di Corinto: possiamo immaginare la gioia della bambina che la ricevette in dono! Dopo l’invasione celtica quasi tutti gli insediamenti etruschi della pianura padana cessano di esistere. Anche il Forcello viene distrutto o abbandonato ed è verosimile pensare che i suoi abitanti si siano trasferiti nella vicina Mantova, circondata dal fiume e da paludi e quindi più facilmente difendibile. Da questo momento la città diverrà il centro principale dell’Etruria padana e continuerà a prosperare, conservando la propria identità culturale fino all’epoca romana.

gea fig4 bambola low

Pin It

CercaInformazioni disabiliCalendarioBiglietti