Studi sulle lamelle di ossidiana

L'Università del Sud della Florida ha avviato un progetto di studio presso il Museo Archeologico Nazionale del nostro Complesso Museale per l'analisi della provenienza dei manufatti di ossidiana durante il periodo Neolitico. Si tratta di un lavoro che consentirà di approfondire la conoscenza della cultura dei popoli vissuti alcuni millenni anni fa nel territorio mantovano.

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In attesa di conoscere gli esiti di questi prestigiosi studi, riportiamo le parole del Dott. Andrea Vianello, ricercatore del Dipartimento di Antropologia della University of South Florida a seguito dei lavori:

"Il prof. Robert H. Tykot e il sottoscritto dott. Andrea Vianello siamo stati ospiti presso il Museo Archeologico Nazionale per effettuare alcune indagini su lamelle in ossidiana, nell'ambito di uno studio più ampio riguardante le vie di circolazione di questo materiale durante il Neolitico (6000-3500 a.C. circa). I manufatti sono stati esaminati utilizzando uno spettrometro a fluorescenza di raggi X, modello Bruker III-SD. Questo metodo di analisi non distruttivo determina la composizione degli elementi in traccia inclusi (rubidio, stronzio, ittrio, zirconio, niobio), normalmente utilizzati per riconoscere i giacimenti geologici di provenienza dei manufatti preistorici in ossidiana. Nel Mediterraneo Centrale, i possibili giacimenti sono quelli di Lipari, Palmarola, Pantelleria, e Monte Arci in Sardegna. Prima sono stati analizzati campioni geologici da giacimenti e sottogiacimenti, quali Gabellotto e Canneto Dentro a Lipari, Balata dei Turchi e Lago di Venere a Pantelleria, o SA, SB1, SB2 e SC a Monte Arci. Campioni geologici dai Carpazi (Ungheria-Ucraina) e dalla Grecia sono stati anch'essi esaminati. I dati ottenuti presso il Museo Archeologico saranno calibrati e trasformati in quantità standardizzate (ad esempio parti per milione per gli elementi in traccia), confrontabili con i dati relativi ai campioni geologici. Questo consentirà di riconoscere l’esatta provenienza dei manufatti mantovani. I risultati preliminari hanno evidenziato differenze sostanziali negli elementi chimici dei diversi reperti, che provenivano da almeno tre giacimenti primari diversi".

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