Giulio Romano all'Aeroporto di Verona

L’operazione “Giulio Romano Mantova 2019” spicca il volo grazie ad una partnership tra il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova e l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona. I lavori di promozione della grande mostra “Con nuova e stravagante maniera”, prevista per l’autunno di quest’anno, proseguono centrando un altro obiettivo strategico: se l’alto profilo scientifico dell’operazione è già certificato dalla partnership con il Louvre – istituzione culturale tra le più celebri e prestigiose al mondo – un presidio sostanziale presso il più vicino e importante hub turistico del territorio contribuisce ad allargare in maniera decisiva il suo pubblico potenziale, con ricadute positive su tutto il mantovano.

Nel corso del 2018 l’aeroporto veronese ha registrato un volume di traffico di circa 3 milioni e mezzo di passeggeri, con un incremento del +11% rispetto all’anno precedente. Il Ducale sarà presente in questo importante snodo turistico con una maxi-affissione dedicata alla mostra giuliesca. Ma non solo: sul retro del ticket-parcheggio è già presente la promozione del Complesso Museale Palazzo Ducale e, a partire dai mesi più prossimi all’apertura della mostra, farà bella mostra di sé l’immagine-guida di “Con nuova e stravagante maniera”. Tutto questo grazie a un accordo tra Ducale e Aeroporto di Verona che resterà in vigore per tutto il 2019.

La linea tracciata dall’attuale direzione di Palazzo Ducale punta a fare della grande struttura gonzaghesca una risorsa per tutto il territorio, consapevole di quanto un sito museale costituisca non solo un importante luogo di elaborazione culturale ma anche un formidabile collettore di attività, iniziative e interessi. Una risorsa di primo piano per il settore turistico ma anche un valore aggiunto per cittadini, istituzioni e imprese sul territorio.

La mia strategia come direttore di Palazzo Ducale e il lavoro di tutto il mio staff – precisa Peter Assmann – sono basati sull’apertura: aprirsi alla città ma anche al turismo internazionale, forti del prestigio di uno dei complessi museali più estesi del mondo. Vogliamo mantenere uno sguardo sul territorio mantovano senza rinunciare a una visione globale, unendo cultura e pragmatismo. Proprio come facevano i Gonzaga”.

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